Certificazioni
L’industria tessile è la seconda industria più inquinante al mondo, dopo il settore Oil and Gas.
Una consapevolezza industriale in merito a tematiche di sostenibilità si rende dunque necessaria per rispondere alle istanze sempre più pressanti, attuali e imprescindibili, in termini di conservazione del nostro pianeta, delle sue risorse e quindi, in ultima analisi, di protezione del nostro benessere e della nostra qualità di vita.
La seta è una materia prima di per sé totalmente ecologica, in ogni suo aspetto: qualsiasi contaminazione chimica nei processi di gelsicoltura e bachicoltura risultano altamente dannosi per l’allevamento del baco e anche per tutte le successive fasi di preparazione e tintura del filato, che sono già governate da precise regole, che puntano alla minima alterazione possibile attraverso sostanze chimiche esogene, contaminanti ed infine degradanti della nobiltà della fibra.
Ciononostante, è sempre possibile migliorare un percorso già virtuoso ed è in questo senso i protocolli di certificazione organica GOTS, GRS e OCS si muovono, puntando agli obiettivi senza introdurre inutili vincoli e presentando contenuti di riflessione e azione che possono realmente portare un ulteriore valore aggiunto a tutta la supply chain di un’azienda tessile di alto livello.
La seta greggia certificata GOTS e OCS sta diventando sempre di più uno standard obbligato nel mercato dei prodotti d’alta gamma e per traslato nuovo valore aggiunto viene dato dalla qualità finale, implementando il disciplinare in maniera corretta con l’applicazione di un maggior controllo imposto alle filande e a tutta l’industria della sericoltura.
Allo stesso modo, e quindi in un’ottica conservativa ma efficace, il protocollo GRS focalizza il proprio raggio d’azione sul riutilizzo degli scarti o sulla combinazione di differenti materiali, con l’obiettivo di attivare un percorso virtuoso di economia circolare e di risparmio delle risorse limitate.
Anche in questo caso nessuna rinuncia alla qualità o al valore percepito dal mercato, ma anzi un orientamento alla sensibilizzazione del consumatore finale che apprezzerà come valore intrinseco di prodotto, il rispetto di tutti i principi di sostenibilità alla base dei nuovi programmi di sviluppo industriale.
Una consapevolezza industriale in merito a tematiche di sostenibilità si rende dunque necessaria per rispondere alle istanze sempre più pressanti, attuali e imprescindibili, in termini di conservazione del nostro pianeta, delle sue risorse e quindi, in ultima analisi, di protezione del nostro benessere e della nostra qualità di vita.
La seta è una materia prima di per sé totalmente ecologica, in ogni suo aspetto: qualsiasi contaminazione chimica nei processi di gelsicoltura e bachicoltura risultano altamente dannosi per l’allevamento del baco e anche per tutte le successive fasi di preparazione e tintura del filato, che sono già governate da precise regole, che puntano alla minima alterazione possibile attraverso sostanze chimiche esogene, contaminanti ed infine degradanti della nobiltà della fibra.
Ciononostante, è sempre possibile migliorare un percorso già virtuoso ed è in questo senso i protocolli di certificazione organica GOTS, GRS e OCS si muovono, puntando agli obiettivi senza introdurre inutili vincoli e presentando contenuti di riflessione e azione che possono realmente portare un ulteriore valore aggiunto a tutta la supply chain di un’azienda tessile di alto livello.
La seta greggia certificata GOTS e OCS sta diventando sempre di più uno standard obbligato nel mercato dei prodotti d’alta gamma e per traslato nuovo valore aggiunto viene dato dalla qualità finale, implementando il disciplinare in maniera corretta con l’applicazione di un maggior controllo imposto alle filande e a tutta l’industria della sericoltura.
Allo stesso modo, e quindi in un’ottica conservativa ma efficace, il protocollo GRS focalizza il proprio raggio d’azione sul riutilizzo degli scarti o sulla combinazione di differenti materiali, con l’obiettivo di attivare un percorso virtuoso di economia circolare e di risparmio delle risorse limitate.
Anche in questo caso nessuna rinuncia alla qualità o al valore percepito dal mercato, ma anzi un orientamento alla sensibilizzazione del consumatore finale che apprezzerà come valore intrinseco di prodotto, il rispetto di tutti i principi di sostenibilità alla base dei nuovi programmi di sviluppo industriale.